Centro studi dell'internamento
e della deportazione Olga Lucchi

 

 

Olga Lucchi è stata impegnata in progetti attorno al tema della deportazione e della Resistenza, progetti nei quali ha profuso ogni energia, andando molto oltre i margini che le sue precarie condizioni di salute le avrebbero concesso.

 

Una decina di anni fa una ricerca da lei avviata con i suoi allievi del liceo aveva consentito di rintracciare diversi familiari di deportati umbri: da quella prima ricerca nacque l’idea di riunire questi familiari in modo permanente, dando vita alla nuova sezione dell’Aned Umbria.

 

Nel giro di pochissimi anni, soprattutto sotto l’impulso di Olga, la nuova sezione si è fatta promotrice di studi e ricerche, ottenendo risultati insperati: dal convegno nazionale sul campo di Colfiorito, alla decisione del Consiglio comunale di Foligno di i

 

Centro studi dell'internamento
e della deportazione Olga Lucchi

 

 

Olga Lucchi è stata impegnata in progetti attorno al tema della deportazione e della Resistenza, progetti nei quali ha profuso ogni energia, andando molto oltre i margini che le sue precarie condizioni di salute le avrebbero concesso.

 

Una decina di anni fa una ricerca da lei avviata con i suoi allievi del liceo aveva consentito di rintracciare diversi familiari di deportati umbri: da quella prima ricerca nacque l’idea di riunire questi familiari in modo permanente, dando vita alla nuova sezione dell’Aned Umbria.

 

Nel giro di pochissimi anni, soprattutto sotto l’impulso di Olga, la nuova sezione si è fatta promotrice di studi e ricerche, ottenendo risultati insperati: dal convegno nazionale sul campo di Colfiorito, alla decisione del Consiglio comunale di Foligno di intitolare una strada ai deportati del 3 febbraio 1944, alla collocazione di una serie di targhe a ricordo dei deportati, fino ai pellegrinaggi nei lager e agli innumerevoli incontri nelle scuole. In collaborazione con l’Aned di Milano era riuscita a fare da tramite, un anno fa, con due detenuti del carcere di Spoleto che hanno realizzato col computer la ricostruzione in tre dimensioni del campo di Bolzano.

 

Infine, nei mesi scorsi Olga era riuscita a pubblicare i risultati di una lunga e accurata ricerca sui deportati umbri, presentati con grande successo lo scorso giorno della memoria (Olga Lucchi, Li presero ovunque. Storie di deportati Umbri, Mimesis, Milano 2010. Chi fosse interessato ad averlo e trovasse difficoltà nel procurarselo può scrivere all’Aned di Milano). Per Olga quegli incontri e quelle presentazioni comportarono un enorme sforzo fisico e una grandissima emozione che misero a dura prova il suo fisico gia’ da tempo ammalato. In questi giorni attendeva con emozione il giorno della sessione di laurea di un detenuto di Spoleto che lei aveva accompagnato negli studi come “tutor”, uno dei tanti impegni di cui si caricava senza risparmio, nei quali si esprimevano la sua generosità d’animo e la sua alta passione civile, pur sotto la dura scorza di un carattere certamente non facile.

 

Protagonista della vita politica e culturale della sua regione, prima come docente di lettere al Liceo classico di Foligno, poi come dirigente di Legambiente, Olga lascia un vuoto immenso nell’Aned, alla quale ha regalato la sua passione e la propria intelligenza negli ultimi proficui, intensissimi anni della sua vita. Ora Olga riposa nel cimitero di Spello.

 

ntitolare una strada ai deportati del 3 febbraio 1944, alla collocazione di una serie di targhe a ricordo dei deportati, fino ai pellegrinaggi nei lager e agli innumerevoli incontri nelle scuole. In collaborazione con l’Aned di Milano era riuscita a fare da tramite, un anno fa, con due detenuti del carcere di Spoleto che hanno realizzato col computer la ricostruzione in tre dimensioni del campo di Bolzano.

 

Infine, nei mesi scorsi Olga era riuscita a pubblicare i risultati di una lunga e accurata ricerca sui deportati umbri, presentati con grande successo lo scorso giorno della memoria (Olga Lucchi, Li presero ovunque. Storie di deportati Umbri, Mimesis, Milano 2010. Chi fosse interessato ad averlo e trovasse difficoltà nel procurarselo può scrivere all’Aned di Milano). Per Olga quegli incontri e quelle presentazioni comportarono un enorme sforzo fisico e una grandissima emozione che misero a dura prova il suo fisico gia’ da tempo ammalato. In questi giorni attendeva con emozione il giorno della sessione di laurea di un detenuto di Spoleto che lei aveva accompagnato negli studi come “tutor”, uno dei tanti impegni di cui si caricava senza risparmio, nei quali si esprimevano la sua generosità d’animo e la sua alta passione civile, pur sotto la dura scorza di un carattere certamente non facile.

 

Protagonista della vita politica e culturale della sua regione, prima come docente di lettere al Liceo classico di Foligno, poi come dirigente di Legambiente, Olga lascia un vuoto immenso nell’Aned, alla quale ha regalato la sua passione e la propria intelligenza negli ultimi proficui, intensissimi anni della sua vita. Ora Olga riposa nel cimitero di Spello.